Rimproverata, offesa e persino stalkerizzata dai vicini di casa: Sabrina Damiano, 36 anni, sta vivendo settimane infernali per colpa, secondo gli aggressivi condomini, del suo cane, Rofie, anziano e rumoroso. Dai pianti la giovane è passata presto a una convinzione: vendere casa e cambiare quartiere, forse città, insieme al suo inseparabile quattrozampe. Troppo dura, questa vita infernale a cui i due sarebbero sottoposti da qualche tempo.

La vicenda ha come teatro un sobborgo turistico di grido nei pressi di Sydney, Australia, tra i più ricercati e frequentati grazie all’invidiabile panorama e a una tra le spiagge preferite da residenti e vacanzieri. Sabrina ha acquistato l’alloggio a lungo sognato soltanto pochi mesi fa, ottobre ’22 per l’esattezza. E lì, a dicembre, si è poi trasferita con il suo cane e un coniglietto nano. Eccitata e soddisfatta ha trascorso i primi giorni, le prime settimane in un luogo incantevole. Poi qualcosa è cambiato, e i vicini di casa si sono mostrati con la loro peggiore faccia. Già, perché le cose hanno preso via via un verso da cui, oggi, sembra ormai impossibile tornare indietro.
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E’ la stessa Sabrina a spiegare che il suo povero Rofie, a volte, abbaiava durante il giorno, probabilmente perché confuso e disorientato, visto che – anche a causa della sua demenza senile – non riusciva a rapportarsi con il nuovo mondo esterno, la nuova casa, i nuovi vicini. La ragazza si è data subito da fare per cercare di ridurre al minimo i disagi del suo animale e, di conseguenza, quelli del vicinato. Per fare questo ha dovuto rinunciare a diversi impegni, di lavoro e di svago. Poi ha accompagnato il quattrozampe dal veterinario per trovare una cura, una terapia in grado di alleviare ansia e stress. “Il mio Rofie prende due compresse al giorno e integratori a base di erbe”, sottolinea la ragazza di origine italiana.

A inizio settimana frequenta anche – per tre giorni - una sorta di scuola per cani, dove può socializzare con gli altri animali ospiti della struttura. Sabrina insegna all’università. A parte i primi tre giorni, la ragazza lavora poi da casa, in smart working, riuscendo così a seguire e calmare Rofie. Ma non finisce qui. Ha voluto installare in casa una telecamere di sorveglianza per monitorare, in sua assenza, la vita quotidiana del cane. “Non è vero che abbaia così tanto – ha cercato di spiegare inutilmente ai vicini – dorme per molte ore”.

Sabrina, appena arrivata nel nuovo rione, aveva avvisato i condomini della situazione che viveva il suo anziano amico. E, in segno di amicizia, aveva persino regalato loro biscotti, dolciumi e cioccolato. Sembrava tutto sotto controllo, insomma, e invece a gennaio è accaduto l’impensabile. Tre dei suoi vicini, pensionati e avanti con l’età, hanno iniziato a esprimere preoccupazioni e disagi per la convivenza difficile con Rofie e i suoi versi. Sono partite offese e minacce. La scorsa settimana il momento più critico. Sono venuti a casa, mandati dal Comune e dalle forze dell’ordine, per accertare se – come denunciato dai condomini - l'abbaiare era effettivamente così forte e disturbante da costituire una violazione della quiete pubblica. Ne è scaturito un ultimatum: a ogni eventuale e futura infrazione scatterebbe una multa di 1.100 dollari australiani (poco più di 680 euro) che, a una successiva reiterazione, raddoppierebbe.