Mangiare una dieta più ricca di vegetali e di alghe, può aiutare contro l'endometrite. L’endometriosi è una patologia benigna caratterizzata dalla migrazione di tessuto interno dell’utero, ovvero di endometrio, che si posiziona fuori dalla sede abituale, sulla superficie esterna dell'utero, delle ovaie, delle tube di Falloppio, della parete addominale o dell'intestino. Colpisce globalmente circa 190 milioni di donne e ragazze in età riproduttiva.
I sintomi comuni includono forte dolore pelvico, crampi mestruali, complicazioni della fertilità, affaticamento, lombalgia, gonfiore, costipazione e diarrea. In merito, a questa patologia, una nuova revisione scientifica dei ricercatori del Physicians Committee for Responsible Medicine pubblicata su Frontiers in Nutrition ha chiarito alcuni aspetti che influenzano positivamente la patologia, in particolare l’alimentazione. Un eccesso di cibi grassi e carnei può portare a un surplus di estrogeni nel corpo, causando il riacutizzarsi del dolore dovuto all'endometriosi, mentre le fibre, che si trovano in frutta, verdura, cereali e legumi, possono aiutare a ridurre il dolore eliminando l'eccesso di estrogeni dal corpo, afferma Hana Kahleova, MD, PhD, direttore della ricerca clinica presso il Comitato dei medici per la medicina responsabile.
Le alghe, a loro volta, possono aiutare a abbassare i livelli di estrogeni. Va detto che in Italia i consumi di carni sono molto equilibrati quindi questa spina irritativa è già calmierata. Non così in altre nazioni, per cui i dai raccolti ed elaborati da questa ricerca risultano indicativi per il buon comportamento alimentare. Livelli più elevati di estrogeni circolanti nel corpo possono peggiorare il dolore e l'infiammazione associati all'endometriosi. L’eccessivo consumo di cibi contenenti grassi saturi può essere associato ad un aumento dei livelli di estrogeni e quindi è stato dimostrato che sia una delle cause che favoriscono l’aumento del rischio di endometrite. Il Nurses' Health Study II ha dimostrato che le donne che consumano più di due porzioni di questi alimenti al giorno hanno un rischio maggiore di endometriosi del 56% rispetto a quelle che ne consumano meno di una porzione alla settimana. È stato dimostrato che la riduzione dei grassi e l'aumento della fibra degli alimenti vegetali, riduce i livelli di estrogeni di circa il 10-25%. Le diete a base vegetale sono in genere naturalmente più povere di grassi e più ricche di fibre rispetto a quelle che includono prodotti animali.
In uno studio clinico su donne con dolori mestruali, una dieta ricca di vegetali e a basso contenuto di grassi, è stata associata ad un aumento delle concentrazioni plasmatiche di globulina legante gli ormoni sessuali, che dovrebbe ridurre l'attività degli estrogeni. La ricerca mostra che la vitamina C, presente negli agrumi e in altri tipi di frutta e verdura, ma anche la vitamina E, che si trova nelle noci e nei semi e in alcuni tipi di frutta e verdura, rivelano una capacità di ridurre i sintomi dell'endometriosi. Anche le alghe possono essere utili. Uno studio su donne sane in postmenopausa ha rilevato che il consumo di alghe ha abbassato i livelli di estrogeni. Un caso di studio di donne in premenopausa ha rilevato che l'assunzione di fucus, un genere di alga comune lungo le coste marine, riduce i livelli di estrogeni. Mentre questi studi suggeriscono i potenziali benefici del consumo di alghe sulle concentrazioni di estrogeni, gli effetti sull'endometriosi attendono ulteriori ricerche. Questa ipotesi ha portato gli autori di questa ricerca scientifica alla conclusione, che l’alimentazione concorre a produrre effetti benefici per l’endometriosi, ma occorrono ancora molti studi capaci di chiarire molti altri aspetti. Ciò perché le cause scatenanti l’endometriosi non sono ancora chiare e le ipotesi si basano su tesi ancora comprovare.