Da anni si pone, a livello mondiale, il problema del sovrappeso. A volte sembra sopito ma poi si risveglia e si mostra con tutta la sua grande, insopportabile statura. È un fatto: nel mondo ci sono 800 milioni di persone obese. In Europa, il 59% degli adulti e il 29% dei bambini, cioè quasi 1 su 3, è sovrappeso o obeso.
L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) lancia l’allarme. Questa epidemia è silenziosa ed è stata correlata ad oltre 1,2 milioni di decessi annui nell’Ue, pari al 13% della mortalità totale negli Stati membri. A livello mondiale invece i morti con tale presunta correlazione sono 4 milioni all'anno. L'obesità si configura come una malattia, è infatti una patologia complessa, capace di innescare o accentuare diverse situazioni di malattia. L’eccesso ponderale è fortemente limitante e il corpo umano diventa meno performante sotto tutti i punti di vista, inoltre riduce l’aspettativa di vita, aumenta i rischi di contrarre malattie che, a loro volta, abbassano la qualità della vita.
Queste sono cifre che sembrano destinate a crescere nei prossimi decenni e l’Oms pensa che l’obesità supererà il fumo come principale fattore di rischio per il cancro prevenibile. Chi sono i più obesi in Europa? Cartellino nero a Croazia e Malta, dove il 65 per cento della popolazione adulta ha superato la linea di confine della normalità nei parametri dell'indice di massa corporea. Non è solo un problema medico ma anche economico, infatti l’obesità grava sull’erario con dei costi diretti, sociali, economici e clinici pari a circa 70 miliardi di euro, tutto questo senza considerare i costi indiretti legati alla perdita di produttività.
Il quadro è allarmante e per questo motivo è fondamentale investire nella prevenzione e nella cura dell’obesità, in quanto problema rilevante di salute pubblica e di spesa per il nostro sistema sanitario. Basti pensare che in Italia rappresenta il 9 per cento della spesa sanitaria annua e porta a una riduzione del Pil del 2,8 per cento. Se non affrontiamo l'obesità, la spesa medica diverrà per noi insostenibile. Questo è il pensiero della Task Force della European Association for the Study of Obesity (Easo).