Che Gianluca Vacchi fosse una star sui social network (41milioni di followers tra Instagram e Tik Tok) era risaputo, ma da oggi l'imprenditore ha avuto la possibilità di toccare con mano quanto l'affetto della sua community sia capace di travalicare i confini del digitale. Ha infatti aperto oggi la prima sede della sua ultima fatica imprenditoriale, Kebhouze (una catena di negozi di Kebab) in via Paolo Sarpi a Milano, ed è subito stato un successo. Sui social, in primis sui canali dello stesso Vacchi, sono cominciate ad apparire fotografie di una fila inequivocabilmente lunga anche in tempi di Covid, dove tutti siamo costretti ad aspettare un po' di più all'esterno del ristorante, nonostante il freddo che sferza l'Italia in questi giorni.
Il locale è stato praticamente preso d'assalto già dalla mattina e ogni nuovo cliente è stato omaggiato di un singolare kit di sopravvivenza personalizzato (ça va sans dire, nel tempo della customizzazione imperante) contenente: filtri, cartine, mentine e preservativi con la scritta "Proteggiti". Ma la particolarità del progetto non si ferma qui, almeno allo stato dell'arte delle prime prove. Il menu prevede alcune particolarità come "il pollo 100% italiano", una versione lusso che prevede l'utilizzo del Black Angus e una veggie, con la messa in commercio del kebab di proteine vegetali di Planted, la startup svizzera che produce false meat dai piselli oramai da anni, riuscendo a coprire diverse tipologie di offerta.