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È la capitale del cambiamento, un'onda che parte da Slow Food

È la capitale del cambiamento, un'onda che parte da Slow Food
La città parla di futuro: quello del pesce, del mare, degli oceani. Ed è il simbolo dell’Italia che riparte e che il Gusto sta raccontando
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In questi due mesi circa di vita ilgusto.it, il content hub che si occupa di tutti i temi legati al mondo del cibo, del vino e del turismo enogastronomico per il gruppo Gedi, con un progetto digitale (a cui si accede dalle home page di tutti i quotidiani a cominciare da Repubblica, Stampa e Secolo XIX) e cartaceo, ha raccontato storie di cibo, portato a termine inchieste dedicate a quello che ci arriva nel piatto, anticipato tendenze, denunciato l’insostenibilità di alcuni comparti dell’agroalimentare, ma anche fotografato un’Italia che aveva una gran voglia di tornare ad assaggiare e a godere di se stessa e dei suoi giacimenti.

In fondo è come se in questi due mesi avessimo aspettato di raccontare Slow Fish e con lui questa scintillante Genova. La città che vive questo momento grazie alla sua storia e alla sua tradizione, quelle che passano dai suoi pescatori, dai suoi artigiani e dai suoi ristoratori. Ma è anche una città che parla di futuro, quello del pesce, del mare, degli oceani, ed è da oggi il simbolo dell’Italia che riparte.

Nel cuore di questa Genova, sabato e domenica si svolge il X Congresso di Slow Food Italia. Un appuntamento centrale per la vita dell’associazione, in cui si delineano i percorsi futuri e si rinnovano tutte le cariche associative. Sono presenti 251 delegati in rappresentanza di tutte le regioni d’Italia, mentre altri 500 sono in collegamento online, una parte di quell’associazione oggi presente in 160 Paesi del mondo e unita nell’abbraccio di Terra madre.

Slow Food ha sempre rappresentato la coscienza critica del mondo del gusto e, partendo dalla «gola», ha contaminato l’intero ecosistema che ci circonda dalla sostenibilità alla biodiversità, dall’emergenza sanitaria, economica, sociale, climatica, alimentare e culturale. Su questo pianeta abbiamo ben chiaro che non siamo tutti sulla stessa barca, ma su qualunque barca ci troviamo dobbiamo cambiare rotta insieme. Il cibo deve essere centrale in questa trasformazione inderogabile e il mare, come gli oceani, sono un paradigma della sfida globale che aspetta tutti. Per questo la ripartenza da Genova va oltre i confini di una splendida Liguria e va anche oltre quelli di un’Italia che ha voglia di rilancio.

Siamo di nuovo qui, ma con nuovi parametri. E nuove prospettive. Altrimenti ogni sforzo sarà stato inutile.