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Il 19 marzo si celebra il "Santo delle frittelle"

Il 19 marzo si celebra il "Santo delle frittelle"
Per San Giuseppe, la festa del papà, da Nord a Sud è tutto un fiorire di zeppole e dolcetti fritti
2 minuti di lettura

Bignè fritti e ripieni di ricotta o crema, ciambelle decorate con amarene candite, frittelle di riso con cannella e uvetta.

Il 19 marzo è san Giuseppe, festa del papà, e da nord a sud è tutto un festeggiare a suon di zeppole e dolcetti fritti, tanto da far guadagnare al patrono dei falegnami l'epiteto di santo delle frittelle e alcune leggende popolari tramandano che di secondo lavoro facesse il friggitore.

San Giuseppe è il protettore dei poveri e per questo in molte regioni meridionali, come la Campania, la Sicilia e l'Abruzzo, in passato si usava invitare i meno fortunati al banchetto in suo onore. E mentre un sacerdote benediva la tavola, gli ospiti erano serviti dai padroni di casa.

San Giuseppe 'frittarolo': come è nata la tradizione delle zeppole per la festa del papà



Un po' in tutta Italia, per la festa del 19 marzo ricorrono due elementi, i falò e le zeppole: naturale in un paese storicamente contadino dove nel corso dei secoli le feste religiose si sono sovrapposte ai riti pagani che scandivano l'avvicendarsi delle stagioni.

Il giorno di san Giuseppe coincide in effetti con la fine dell'inverno, quando venivano bruciati i residui del raccolto sui campi, e grandi cataste di legna erano accese ai margini delle piazze.
E come ogni periodo di festa si preparano i dolci, in particolare le zeppole, che con le normali variazioni da regione a regione, sono il piatto tipico della ricorrenza. Religioso o laico che sia il senso della giornata, quindi sia che si voglia celebrare il santo o festeggiare il papà, può essere interessante un excursus tra i piatti tradizionali del 19 marzo: nell'Italia centrale è tipica la preparazione di bignè fritti e ripieni di ricotta o crema.

Nel Mezzogiorno è usanza cuocere al forno o friggere grosse ciambelle che vengono farcite con crema pasticcera e decorate con marmellata di amarene o amarene candite, mentre nelle regioni più settentrionali si preparano le frittelle di riso.

I vini più indicati

E per brindare? Poiché si tratta di dolci dalla componente grassa che deriva dalla frittura, si accompagnano bene a Moscato d'Asti o Brachetto.

Non solo zeppole: i piatti salati

Comunque non mancano i piatti salati tipici di questa giornata.



In Sicilia la minestra di macco (una zuppa di fave ed erbe di stagione che se cotta con poca acqua raggiunge la consistenza di un puré) o il ragù di verdure per condire la pasta andavano ad aggiungersi ai dolci nei cosiddetti altari di San Giuseppe, cioè un affastellamento di pietanze delle feste poste "ad altare" in un punto della cucina o del salotto da dove si offrivano agli ospiti.

In Puglia si festeggia con le lasagne di San Giuseppe e in Emilia Romagna con la torta d'erbe, detta più comunemente erbazzone.

  • Frittelle di riso

Ingredienti:
350 g di riso, 1 litro e mezzo di latte, la buccia intera di un'arancia e di un limone, 100 g di uva passa, 200 g di ricotta, un cucchiaio di rum, 2 uova intere più un tuorlo, un pizzico di cannella, una bustina di vanillina, un pizzico di lievito in bustina

Preparazione:
La sera prima lessare il riso nel latte con le bucce degli agrumi, aggiungendo l'uva passa solo a cottura ultimata. La mattina dopo ricordarsi di togliere le bucce, poi unire tutti gli altri ingredienti e amalgamare bene (se l'impasto risultasse troppo liquido unire farina q.b.). Con l'aiuto di un cucchiaio formare delle polpettine da friggere fino a doratura in abbondante olio caldo. Porre su carta assorbente. Cospargere di zucchero semolato.

  • Erbazzone

Ingredienti:
Per la sfoglia: 250 g di farina, un noce di burro, 2 cucchiai di olio d'oliva, sale, acqua q.b.
Per il ripieno: 700 g di spinaci e/o bietola freschi, 200 g di porri, 1 cipolla, 100 g di pancetta,
200 g di formaggio grana reggiano o parmigiano, 1 tuorlo d'uovo, 1 spicchio d'aglio,
50 g di pane grattugiato, sale.

Preparazione:
Lavare, cuocere e strizzare la verdura poi lasciarla raffreddare. Tagliarla e impastarla con un
soffritto di burro, pancetta, aglio. Aggiungere il porro a fettine, il formaggio grattugiato, un po'
di pane grattugiato, il tuorlo e salare.
Ricordarsi di togliere lo spicchio d'aglio dall'impasto.
Con la farina, un po' d'olio, burro e sale si prepara la sfoglia sufficiente per essere messa sulla base della teglia imburrata. Si mette il ripieno e si ricopre con altra sfoglia. Cuocere in forno caldo fino a che la torta non sarà ben dorata.