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Acqua, un bene indispensabile che diamo per scontato

Acqua, un bene indispensabile che diamo per scontato
La scarsità di risorse idriche è un problema solo per 2 italiani su 10. Lo rivela il progetto "Acqua nelle nostre mani" di Finish-Ipsos che mette in luce la scarsa consapevolezza del problema sul nostro territorio
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E' il nostro bene più prezioso, eppure continua ad essere il più sottovalutato. Tutti noi abbiamo imparato l'importanza di proteggere l'ambiente e cercare di aiutare la Terra che soffre, per colpa nostra, per l'avanzata della crisi climatica. Per fortuna, il mondo sta prendendo coscienza della difficoltà e della pressione a cui è sottoposto il Pianeta ma troppo spesso sembra dare per scontato il suo bene più indispensabile: l'acqua.
 
Per esempio, in Italia, per solo due italiani su dieci la scarsità idrica è un problema attuale e concreto. La metà degli italiani sottostima i propri consumi personali di acqua, senza rendersi conto di quanta ne venga sprecata, e solo il 3% ha in media una reale percezione del consumo familiare.
 


Dati, questi, che insieme ad alcune note positive come una maggiore attenzione nel risparmio idrico durante la preparazione della lavastoviglie, ci offrono nuovamente una fotografia delle abitudini degli italiani e dei nostri consumi idrici.
 
Cifre che fanno parte del progetto "Acqua nelle nostre mani" portato avanti anche quest'anno da Finish che, in collaborazione con Ipsos e in vista della Giornata mondiale dell'acqua del 22 marzo, ha realizzato un sondaggio su un campione di 1000 italiani per tracciare il nostro rapporto con l'"oro blu".

 

IL SONDAGGIO - Nella ricerca condotta nel gennaio 2021, in piena pandemia, Finish e Ipsos sottolineano come rispetto all'anno passato ci siano stati passi indietro e in avanti degli italiani nel loro rapporto con l'acqua.
 
Per esempio, dato positivo, i possessori di lavastoviglie hanno imparato a non sciacquare i piatti prima di riporli nell'elettrodomestico: questa consapevolezza è  aumentata del 4% in un solo anno (dal 26% del 2020 al 30% del 2021). Percentuali che determinano un risparmio d’acqua di ben 38 litri ad ogni lavaggio che, come scrivono i relatori,  "se calcolato sulla media di utilizzo della macchina in una settimana (4,56 volte) porta ad un risparmio aggiuntivo di oltre 6 miliardi di litri d’acqua in un anno, e corrisponde all’incredibile dato di circa 2.500 piscine olimpiche".

 


D'altra parte però il sondaggio sottolinea anche diversi aspetti negativi legati alla nostra attitudine al risparmio idrico. In generale c'è una scarsa percezione del problema acqua e, a differenza di quanto si potrebbe immaginare vista la spinta dei giovani su temi ambientali, sono soprattutto gli over cinquanta a dichiarare di avere sempre più a cuore, col passare del tempo, il tema dell'acqua e dell'ambiente: il 59% nella fascia 18-34, il 60% in quella 35-44, 68% tra i 45-54 e ben il 77% in quella 55-65 anni.

In un contesto dove solo due italiani su dieci credono fortemente nel problema della scarsità dell'acqua e dove addirittura il 70% ritiene che sia una questione solo di determinate aree del paese e periodi dell'anno, pochissimi fra gli intervistati hanno messo ai primi posti fra i problemi del futuro quello della scarsità di risorse idriche.
 

Solo il 12% si è definito preoccupato dalla tematica acqua nel presente, mentre più in generale gli italiani hanno sottolineato al 51% la preoccupazione per la presenza di plastica nei mari, 49% per l'inquinamento atmosferico e 44% per la gestione dei rifiuti.
Inoltre, davanti alle previsioni del World Resources Institute, secondo il quale l’Italia nel 2040 sarà in una situazione di stress idrico molto critica, il 52% degli intervistati ritiene che siamo "ancora in tempo per cambiare le cose" e che si tratti solo di previsioni pessimistiche, mentre solo il 22% le considera veritiere. Addirittura, un 11% pensa che queste previsioni siano false e soltanto "mosse utili a diffondere paura tra le persone".
 


C'è dunque una generale scarsa consapevolezza delle risorse idriche che, specialmente nel bacino del Mediterraneo, sono sempre più in calo. Una consapevolezza che nasce in molti casi dalla convinzione personale di avere corretti consumi anche quando non lo sono. Il 48% degli italiani crede infatti che il proprio consumo d'acqua sia uguale o inferiore a quello dei concittadini europei, quando in realtà i dati ci dicono che abbiamo fra i più alti consumi in Europa (media pro-capite di circa 220 litri d’acqua al giorno contro la media europea di 165 litri).

Infine, solo un italiano su quattro ha dichiarato di porre la giusta attenzione ai consumi idrici nell'ultimo anno. Curiosamente, in questo lunghissimo periodo di pandemia, sono cresciute le attenzioni per consumi elettrici (dal 77 all'86%), per quelli del gas (dal 79% al 89%), mentre quelle sull'acqua sono rimaste quasi invariate (dal 73 al 75%).
 

Nella convinzione generale che tutti, dai governi ai singoli cittadini possiamo e dobbiamo fare di più per contenere i consumi, nell'ultimo anno diversi intervistati hanno comunque affermato di aver scelto di adottare alcune buone azioni come chiudere il rubinetto quando non serve (73%), fare docce più brevi (39%) ed essere sicuri nell’usare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico (più 3% rispetto al 2020).
 

I GIOVANI - Il sondaggio ha anche provato a tracciare l'impegno e le attitudini degli adolescenti (14-17 anni) nei confronti dell'acqua. Il 75% crede che le previsioni del World Resources Institute siano veritiere (anche se il 53% di questi è convinto siano troppo pessimistiche) e in generale c'è una "maggiore consapevolezza rispetto agli adulti circa i consumi per famiglia (9% ha la corretta percezione contro il 3% della fascia 18-65)" scrivono i relatori. Tra le note positive e le speranze per il futuro, quella che i giovani sembrano avere conoscenza dei comportamenti utili a risparmiare acqua, più degli adulti.
 
NUOVE INIZIATIVE - Oltre al sondaggio il progetto "Acqua nelle nostre mani" prevede anche la collaborazione fra Finish e Future Food Institute con delle iniziative per sensibilizzare sulla salvaguardia delle risorse idriche in campo agricolo (Innovation Challenge per l’agricoltura) e Cosmopolites (progetto educativo gratuito che coinvolge 22.000 tra studenti e insegnanti); e la collaborazione fra Finish e FAI (Fondo ambiente italiano) per tutelare il patrimonio idrico italiano.