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Clima, il Papa atteso alla Cop26. "E' tempo di agire: anche la nostra Terra ha bisogno di cure"

Clima, il Papa atteso alla Cop26. "E' tempo di agire: anche la nostra Terra ha bisogno di cure"
Il Pontefice torna sui temi dell'enciclica Laudato si' riportando in primo piano la crisi ambientale. E in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima in programma in Scozia a novembre intensifica i suoi appelli per proteggere la biodiversità, rispettare gli Accordi di Parigi e adottare traguardi nazionali più ambiziosi per ridurre le emissioni
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Papa Francesco e il Vaticano puntano con determinazione a influire sulla Cop26. Al di là di una possibile (finora non confermata) presenza a Glasgow del Pontefice della "Laudato si’", l’enciclica 'verde' e sociale, da Oltretevere si stanno intensificando i messaggi diretti alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima in programma in Scozia a novembre.


La conferma dell’attenzione prioritaria delle Sacre Stanze al summit ambientale dell’Onu è arrivata in queste settimane nel discorso di Jorge Mario Bergoglio al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, strumento annuale di decifrazione della geopolitica vaticana. "Non è solo l'essere umano ad essere malato, lo è anche la nostra Terra - ha avvertito il Vescovo di Roma - La pandemia ci ha mostrato ancora una volta quanto anch'essa sia fragile e bisognosa di cure". Il Papa ha riflettuto sul tema della "crisi ambientale" causata da "un indiscriminato sfruttamento delle risorse naturali": una dimensione "molto più complessa e permanente" della crisi sanitaria, e che "richiede soluzioni condivise di lungo periodo". In particolare, il Pontefice auspica "che la prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop26), prevista a Glasgow nel novembre prossimo, consenta di trovare un'intesa efficace per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico. È questo il tempo di agire - è il suo appello - poiché possiamo già toccare con mano gli effetti di una protratta inazione".


E il 2 marzo, nel bilaterale tra Italia e Santa Sede per l’anniversario dei Patti Lateranensi, oltre che di famiglia, scuola e pandemia, si è parlato anche di ecologia e di politica internazionale, soprattutto "in vista della presidenza del G20 e della copresidenza della Cop26 di Glasgow", ha spiegato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Le porpore hanno insistito sui temi ambientali, divenuti il cuore della futura spesa pubblica con i soldi del Recovery fund: "Si tratta di cambiare mentalità e di avere un approccio diverso anche sulle questioni climatiche. È un’urgenza planetaria. Bisogna proporre un nuovo stile di vita".


Oltretevere si sottolinea poi un altro passaggio diplomatico meno recente ma molto rilevante in vista di Glasgow: il messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato del primo di settembre scorso. Per Francesco è fondamentale "riparare la terra. Il ripristino di un equilibrio climatico è di estrema importanza, dal momento che ci troviamo nel mezzo di un’emergenza - afferma nel documento - Stiamo per esaurire il tempo, come i nostri figli e i giovani ci ricordano". Il ripristino della "biodiversità è altrettanto cruciale nel contesto di una scomparsa delle specie e di un degrado degli ecosistemi senza precedenti". Per il Papa è decisivo "sostenere l'appello delle Nazioni Unite a salvaguardare il 30% della Terra come habitat protetto entro il 2030, al fine di arginare l'allarmante tasso di perdita della biodiversità". Ed è cruciale "fare tutto il possibile per limitare la crescita della temperatura media globale sotto la soglia di 1,5 gradi centigradi, come sancito nell'Accordo di Parigi sul Clima: andare oltre si rivelerà catastrofico, soprattutto per le comunità più povere in tutto il mondo". In questo momento "critico è necessario promuovere una solidarietà intra-generazionale e inter-generazionale". E in preparazione "all’importante Summit sul Clima di Glasgow, nel Regno Unito (Cop 26), invito ciascun Paese ad adottare traguardi nazionali più ambiziosi per ridurre le emissioni".


Un mese dopo queste parole, il Papa ha mandato un intenso messaggio in occasione del lancio di Green&Blue, in cui ha scritto che "la distruzione della biodiversità, lo spaventoso aumento dei disastri climatici, l'impatto dell'epidemia che ricade soprattutto sui più poveri e deboli, sono segnali di pericolo che vanno analizzati e approfonditi. Non possiamo più girarci dall'altra parte".