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Così le correnti atmosferiche creano buchi nel ghiaccio antartico

(foto: Mike Beauregard/Canada, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons)
(foto: Mike Beauregard/Canada, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons) 
A causarli sono i pennacchi lunghi e intensi di aria calda e umida noti come 'fiumi atmosferici' sempre più frequenti. Lo spiegano gli esperti dell'Università di Rutgers
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Le correnti atmosferiche calde e umide possono avere effetti su tutto il continente e influenzare il cambiamento climatico, svolgendo un ruolo chiave in Antartide per la generazione di voragini nel ghiaccio marino nel Mare di Weddell e influenzando le condizioni oceaniche dell'intero continente. A rivelarlo uno studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, condotto dagli esperti dell'Università di Rutgers, che hanno studiato il ruolo di pennacchi lunghi e intensi di aria calda e umida, noti come 'fiumi atmosferici'.

"Ci siamo concentrati sull'analisi della regione del Mare di Weddell - spiega Kyle Mattingly del Rutgers Institute of Earth, Ocean, and Atmospheric Sciences - vicino all'Antartide, dove nel 1973 è stata osservata per la prima volta una voragine nel ghiaccio marino, mentre l'ultimo risale alla primavera del 2017". Il team ha scoperto che i fiumi atmosferici intensi verificatesi tra la fine di agosto e la metà di settembre 2017 hanno svolto un ruolo cruciale nella formazione del foro.

"I fiumi atmosferici - aggiunge l'esperto - portano aria calda e umida dalla costa del Sud America all'ambiente polare, riscaldando la superficie del ghiaccio marino e rendendola vulnerabile alla fusione. In pratica agiscono come finestre nel ghiaccio marino, consentendo a grandi quantità di calore di spostarsi dall'oceano all'atmosfera, modificando la circolazione oceanica regionale e globale e influenzando le fioriture di fitoplancton".

Gli autori spiegano che questa nuova prospettiva possa consentire una maggiore comprensione della variabilità climatica e delle alterazioni climatiche in queste regioni. "Il ghiaccio in Antartide occidentale sta fondendo a ritmi poco rassicuranti - afferma Mattingly - e lo scioglimento contribuisce all'innalzamento del livello del mare globale. Se l'intera calotta dovesse esaurirsi, il livello totale delle risorse idriche oceaniche aumenterebbe di circa 61 metri, secondo le stime del National Snow & Ice Data Center".

Gli scienziati aggiungono che l'innalzamento del livello del mare e le inondazioni dovute alle tempeste che ne conseguirebbero minacciano le comunità costiere di tutto il mondo. "Le previsioni indicano che i fiumi atmosferici saranno sempre più frequenti, più intensi e più efficaci nello spostamento di vapore acqueo verso l'Oceano Antartico - conclude Mattingly - questo comporterebbe l'aumento dell'insorgenza di buchi nel ghiaccio marino. Sarà opportuno valutare gli effetti di questi fenomeni e prevenire, ove possibile, le disastrose conseguenze che ne deriverebbero".