Dallo chalet al grattacielo, la casa ecosostenibile è in legno
di Marco Angelillo
(Foto: Second Nature, San Vendemiano, TV)
Le costruzioni in legno stanno conquistando le città con tipologie che vanno dalla casa a schiera al condominio. E la tendenza a crescere in altezza va di pari passo con la messa a punto di nuove soluzioni tecnologiche che consentono soluzioni sempre più coraggiose
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Leggero, ingegnerizzato, ecosostenibile, antisismico, costruttore di benessere. Bastano poche caratteristiche per definire uno dei più antichi materiali da costruzione, il legno, che da qualche anno si sta trasformando nel più contemporaneo e versatile strumento per edificare case, scuole, impianti sportivi. E, grazie a soluzioni tecnologiche sempre in evoluzione, sfide finora impensabili non sembrano più così utopiche: da Oslo a Chicago, da San Francisco a Tokyo, da Toronto a Vienna, torri e grattacieli interamente in legno stanno mettendo in discussione le tecniche costruttive tradizionali fondate quasi esclusivamente su acciaio e calcestruzzo armato. (Foto: Second Nature, San Vendemiano, TV)
Anche l’Italia non sta a guardare: siamo il quarto Paese in Europa per la produzione di edifici prefabbricati in legno dopo Germania, Francia e Regno Unito. Il settore ha fatturato 724 milioni di euro nel 2018: circa 3.200 case in legno costruite, pari al 7,1% delle nuove abitazioni, cui vanno aggiunti gli edifici non residenziali. Se consideriamo tutti i prodotti in legno per l’edilizia la cifra sale a 2,3 miliardi nel 2019, grazie al lavoro di quasi 30 mila addetti e 11.743 aziende. Bene il settore privato, meno quello pubblico nel quale si registra una stagnazione dei bandi dedicati alla bioedilizia. La stragrande maggioranza delle realizzazioni è ancora concentrata nel Nord del Paese: Trentino Alto Adige 21%, Veneto e Lombardia 16%, Marche 14%, Emilia Romagna 8%.
"Il sistema nel suo complesso tiene, il mercato cresce del 2% rispetto al 2018 e aumenta anche l’export", spiega Angelo Marchetti, presidente di Assolegno, l’associazione che fa capo a FederlegnoArredo e che promuove il corretto uso di questo materiale nelle strutture edilizie. "I temi forti del legno sono la prefabbricazione che migliora qualità e progettazione, l’ecosostenibilità che non è green washing perché si misura concretamente, per esempio nella facilità di riutilizzare e riciclare il materiale a fine vita", continua Marchetti.
Sulla compatibilità ambientale c’è un altro fattore che gioca a favore del legno. Per produrre cemento e acciaio serve molta energia e dunque le emissioni di anidride carbonica sono alte: circa l'8% delle emissioni totali di carbonio del mondo proviene dalla produzione di cemento e calcestruzzo, l'acciaio rappresenta circa il 5% di tutte le emissioni e rilascia quasi il doppio del suo peso in CO2. Il legno massiccio, al contrario, permette di stoccare anidride carbonica a lungo termine, anche nelle pareti degli edifici. I tronchi di abete rosso e delle altre specie impiegate in edilizia, infatti, sono in gran parte costituiti dal carbonio che gli alberi assorbono dall'atmosfera. Per chiudere il cerchio è fondamentale una corretta gestione delle politiche forestali per non depauperare il patrimonio boschivo e per mantenere la qualità delle silvicolture.
"Altra cosa interessante", dice il presidente di Assolegno, "è il benessere che un ambiente in legno offre a chi abita la casa: un mix di ottime performance d’isolamento, soluzioni tecnologiche per la ventilazione automatica controllata con filtri anti particolato e il confort che solo un materiale naturale può offrire".
In principio era lo chalet in montagna, poi la seconda casa in campagna o al mare; ora le costruzioni in legno stanno conquistando le città con tipologie che vanno dalla casa a schiera al condominio. E la tendenza a crescere in altezza va di pari passo con la messa a punto di nuove soluzioni tecnologiche che consentono soluzioni sempre più coraggiose.
Luca Pozza, ingegnere e ricercatore dell’Università di Bologna, ci aiuta a capire lo stato della ricerca nel nostro Paese e il futuro delle costruzioni in legno e svela altre sfaccettature di questo vasto mondo: "Uno dei campi di studio che stiamo privilegiando è quello delle strutture antisismiche. Lo spunto da cui siamo partiti sono le soluzioni costruttive neozelandesi: abbiniamo alta prefabbricazione e leggerezza del materiale per sperimentare tecnologie che consentono, in caso di forti sismi, un danneggiamento minimo delle strutture ed estrema facilità di riparazione". Altro filone d’indagine è lo studio delle soluzioni per il miglioramento sismico ed energetico in fase di ristrutturazione. L’Università di Bologna, inoltre, è una delle prime in Italia ad aver attivato un master dedicato alla progettazione delle strutture in legno. "La formazione è fondamentale per migliorare la qualità e far evolvere il settore delle costruzioni. Il master è aperto a ingegneri, architetti, forestali", precisa Pozza.
Sulla tendenza che spinge sempre più verso l’alto le strutture in legno, Pozza distingue: "E' una sfida che Canada e Nord Europa hanno lanciato, affrontando problematiche significative causate dai limiti del materiale. Da noi sono ancora soluzioni di difficile applicazione". L’uso del legno in edifici alti viene sperimentato attraverso la realizzazione di box da inserire – come una sorta di cassetti di un settimino – all’interno di uno scheletro realizzato con tecnologie tradizionali.
I condomini multipiano sono invece alla nostra portata già da qualche anno. Le realizzazioni attuali si rifanno a un progetto pioniere di Milano, un’operazione di social housing: quattro torri di 9 piani per un totale di 124 appartamenti in classe energetica A. Sono i primi condomini in legno realizzati sul territorio nazionale in un’area di 17 mila metri quadrati, secondo il progetto dell’architetto fiorentino Fabrizio Rossi Prodi. Per le strutture portanti è stata utilizzata la tecnologia a pannelli X–Lam, il cantiere è stato ultimato in soli 18 mesi e il successo commerciale è stato immediato: il triplo delle richieste rispetto alla disponibilità, circa il 40% degli alloggi assegnati ad affitto calmierato, il 10% a canone sociale, il 40% in affitto con patto di futuro acquisto e una quindicina di alloggi concessi a realtà del terzo settore. A dimostrazione che qualità e innovazione possono essere alla portata di tutti.