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La rivoluzione digitale può salvare i ghiacciai

La rivoluzione digitale può salvare i ghiacciai
(ansa)
Le tecnologie che permettono di raccogliere dati a "terra" sviluppate negli ultimi anni hanno permesso la raccolta di dati che, fino a pochi anni fa, non erano nemmeno concepibili. Ma serve anche la volontà politica e civile di voler cambiare le cose alla radice
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NEW YORK - Alcuni decenni possono sembrare niente a confronto delle scale temporali alle quali il clima e le calotte polari ci hanno abituati (migliaia e migliaia di anni). Eppure, il progresso tecnologico in diversi settori scientifici avvenuto proprio in questi ultimi decenni ha permesso di fare enormi passi in avanti per capire come i ghiacci del nostro pianeta stiano cambiando e quale sia il loro contributo all'innalzamento del livello dei mari.  

La rivoluzione digitale che ha accompagnato i decenni passati la nostra società ha, tra le altre cose, favorito la nascita e la crescita esponenziale di un ecosistema di strumenti e professionalità che si sono concentrati sulle cause e i processi legati alla fusione dei ghiacci e al riscaldamento globale. Le tecnologie che permettono di raccogliere dati a "terra" sviluppate negli ultimi anni hanno permesso la raccolta di dati che, fino a pochi anni fa, non erano nemmeno concepibili. Questo sia perché gli strumenti sono diventati più sofisticati e precisi sia perché non c'e' più bisogno (come prima) di visitare fisicamente i luoghi per "scaricare" i dati ma questi sono trasmessi  direttamente ai computer degli scienziati tramite connessioni satellitari, riducendo il rischio della loro perdita.

E, parlando di satelliti, sono proprio questi ultimi - insieme con le tecnologie droni - che hanno favorito l'acquisizione di dati fondamentali per capire cosa sta effettivamente accadendo ai nostri ghiacci: dalla misura della "riflettivita'" del ghiaccio (che indica quanta energia solare viene assorbita e, perciò, quanto ghiaccio può fondere) fino al satellite GRACE, una vera e propria "bilancia" nello spazio che letteralmente pesa quanto ghiaccio viene perso da centinaia di chilometri. Queste informazioni vengono utilizzate per migliorare quei modelli che cercano di simulare il presente per meglio prevedere il futuro. A rendere il tutto ancora più efficiente e' la possibilità di condividere enormi quantità di dati in tempi brevissimi dai diversi formati in uno zibaldone digitale che e' alla portata di tutti, grazie alla rivoluzione del BigData.

Questo ha permesso di far crescere il capitale umano attraverso la proliferazione di nuove professionalità la cui ricerca ruota intorno il problema dei ghiacci. I risultati scientifici sullo stato di salute dei nostri ghiacci devono, tuttavia, essere accompagnati dalla volontà politica e civile di voler cambiare le cose alla radice. Senza questa volontà, senza un'azione, sperare che qualcosa cambi solo grazie alle voci degli scienziati e' come sperare che il vento smetta di soffiare semplicemente urlandogli contro.